19
Giu
La storia di Alice
by Andrea Nosotti
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Verso le 7 di mattina, dopo averla attaccata per brevi momenti, mi accorgo che era sudata sul collo. Non so spiegare la mia sensazione di neo mamma alla prima esperienza ma sentivo che quel sudore era “freddo” e sentivo che c’era qualcosa che non andava. Così richiamo l’infermiera che nuovamente mi liquida dicendo: “Signora, l’avrà tenuta troppo coperta, la scopra un po’… avrà caldo”
Il giorno prima la dottoressa ci aveva ventilato che, se la situazione fosse rimasta in miglioramento, avremmo potuto portare la nostra piccola a casa la settimana seguente. Invece… Alice aveva la febbre e un brutto rash cutaneo, sintomi di infezione sistemica da stafilococco aureo, complicanza relativamente frequente quando c’è un accesso delicato come quello ombelicale.
Lo svezzamento è stato molto difficile, perché l’indicazione medica era quella di evitare del tutto anche la frutta, perché ritenuta troppo zuccherina; quindi siamo partiti subito con le pappe saltando lo step obbligato della frutta grattugiata.
Mentre il controllo della glicemia procede bene, verso i 2 anni incominciamo a notare che Alice sembra avere un ritardo nel linguaggio rispetto ai suoi coetanei. La comprensione è buona e anche la comunicazione non verbale, ma le frasi non arrivano. Preoccupati che possa essere un retaggio dell’ipoglicemia neonatale ne parliamo con la dottoressa Menni, che ci consiglia una visita neuropsichiatrica per rassicurarci.
Dall’età di circa 3 anni (agosto 2018) iniziano a comparire quelle che poi verranno identificate come crisi epilettiche. Episodi (terrificanti per un genitore) che avvengono solo nella prima fase del sonno (i primi 20/30 minuti) in cui Alice sembra “svegliarsi”, con gli occhi lateralizzati (più frequentemente a sinistra), con coscienza alterata, mandibola quasi del tutto serrata, conati e vomito.